Giampaolo: “L’ordinario appiattisce, a me non piace. Paradosso che il Genoa tifi per noi”

“Lo spirito deve essere sempre quello giusto. Anche domenica scorsa la squadra ha giocato in maniera seria. Hanno lavorato bene, con responsabilità. Nei comportamenti settimanali e giornalieri la squadra dimostra sempre di avere senso del dovere e del rispetto. È il solito mantra che ripeto ai calciatori: essere professionali, il rispetto per la maglia, per i tifosi, il rispetto della propria immagine, la possibilità di migliorare la classifica dello scorso anno».

“L’Empoli è una squadra che gioca a calcio, anche molto bene. Mi piace per le idee e la mentalità. Vanno a giocarsela e fa parte del suo DNA. È una squadra sempre difficile da affrontare, forse lo scontro diretto contro la Spal gli ha pesato nella rincorsa. È una squadra che sa giocatore e vuole metterti in difficoltà. E di qua c’è una squadra che vuole migliorarsi». Su Andersen: «Non è convocato . Quagliarella è quello sicuramente più motivato, ma l’obiettivo è personale. Al centro della squadra c’è l’insieme, c’è l’obiettivo di squadra. A prescindere che uno faccia 30 partite o zero, il gruppo deve mantenere alta l’intensità. Tutti sono importanti, seppur in maniera diversa. Ramirez è a disposizione, ma devo ancora valutare le condizioni di qualcuno che non ha ancora recuperato. Possiamo giocatore con un trequartista di ruolo oppure con un tridente atipico».
«È una soddisfazione pensare che il Genoa faccia il tifo per noi. La butto sull’ironia perché è così che bisogna prenderla. Se dovessi dare peso alla domanda mi offenderei per me e per la squadra. Sarebbe un’offesa e un insulto paventare l’idea che si perda apposta. L’aspetto professionale è al di sopra di ogni sospetto. Questo fa parte della mia cultura, di quello che mi hanno insegnato. Queste sono cose che mi rimbalzano pensare che i genoani facciano il tifo per la Sampdoria può essere motivo di soddisfazione.

“A Parma la squadra ha fatto una grande prestazione, il risultato non ci ha premiato ma la partita c’è stata. C’è chi può dire che non c’era un obiettivo e quindi ha un peso diverso, ma gli ingredienti di quella partita sono tanti e belli. Ferrari? È la dimostrazione di quello che dico da sempre: lavora bene, in silenzio, è intelligente, riflessivo, razionale. Ha tutte le caratteristiche per fare in un futuro l’allenatore. È uno che ragiona. Sono felice di come ha giocato le ultime partite, sono piccole rivincite di chi sta lì e lavora. Non l’ho mai abbandonato, l’ho sempre incitato a migliorare. Raccolgo la soddisfazione nella sua tenacia. Non si è mai lasciato andare e sono contento per lui».Sul futuro : Ne parleremo quanto sarà il momento. Tra Chievo e Juventus ci incontreremo e ne parleremo. Dovrò parlare con il presidente, ci confronteremo. Io credo che tutti debbano avere forti motivazioni a migliorarsi. L’ordinario ci appiattisce e a me l’ordinario non piace. Avremo modo di confrontarci, parlare e decidere con grande serenità. Io con la società non ho problemi e non le rimprovero nulla. E non ho nemmeno diatribe. Alzo l’asticella con me stesso, con i calciatori. I tifosi sono i primi a farcela alzare. Vediamo, ci confronteremo con serenità. Nessuno alza i toni», ha concluso Giampaolo.