Gonzalo Maroni, l’ultima scommessa in casa Samp: “Sogno di imitare Paulo Dybala”
Gonzalo Maroni, vent’anni lo scorso 18 marzo, ufficializzato ieri dalla Sampdoria è un predestinato: si è fatto notare in maglia “numero nove”, già con la sua scuola, l’Istituto Peña, nel torneo di calcio per bambini di Channel 12. Eppure neppure i più ottimisti immaginavano che sarebbero bastati settanta minuti con l’Instituto Cordoba, per farlo acquistare dal Boca a fine 2015.
A soli sedici anni, realizzò il suo primo sogno, i suoi primi minuti con la “Gloria” contro l’Atlético Tucumán, nel campionato Nazionale B, il 16 agosto 2015. Entrò dalla panchina, ma lo spazio fu sufficiente per i primi lampi.
Adesso Gonzalo è pronto per la nuova sfida.
«Spero sarà una grande stagione. Prima di arrivare, conoscevo i connazionali già con questa maglia, amo giocare nella metà campo offensiva. Ho un buon tiro da fuori, mi piace divertirmi». «Fin dal primo giorno, ci siamo resi conto delle sue capacità e del suo atteggiamento. “Gonchi” è come un orafo capace
di elaborare e creare i suoi prodotti», fu la fantasiosa descrizione di Miguel Muñoz, il suo primo tecnico.
Il 16 maggio del 2016, nella gara persa 3-1 contro l’Estudiantes, Guillermo
Barros Schelotto gli concede soltanto 6 minuti con i Xeneizes,
ma ha conquistato tutti nel club di La Ribera con un gol nella prima da
titolare contro l’Arsenal nel maggio 2017.
Ora approda in Italia come Dybala: «Abbiamo iniziato nella stessa squadra.
Da bambino guardavo Messi, il mio idolo. Mi va bene qualsiasi numero,
la 21 mi piacerebbe molto. È la maglia di Paulo quando è venuto in Italia». A Genova conoscerà il derby. «Ho già fatto esperienza a
Cordoba e Buenos Aires, sono partite divertenti, belle da giocare».
Maroni vanta complessivamente ventisei presenze in Primera Division con tre reti. Quattordici le sue presenze con l’Under 20, ben undici nel 2019.
Il tecnico Fernando Batista lo ha impiegato come esterno offensivo destro nel 4-2-3-1. Nel mondiale in Polonia ha avuto meno spazio.
Nella medesima posizione è stato titolare solo negli ottavi, terminati
con l’eliminazione ai rigori contro il Mali. Solo a sprazzi ha espresso
il suo talento. «Sono molto giovane, ma è stata una esperienza bellissima, anche se le cose non sono andate bene».
Fonte La Repubblica di Genova