Gravina: la Figc ha pronta una black list per presidenti e dirigenti “pirati”

Il Corriere dello Sport spiega che Gravina è pronto fare una black list di presidenti e dirigenti già falliti o che hanno problemi giudiziari.

Pirati”: dirigenti usciti dalla porta con un fallimento e pronti a rientrare dalla finestra vestendo l’abito di nuove società. Una manovra
che agisce su tre fronti. Il primo: le acquisizioni e le partecipazioni societarie, anche solo per l’1%. Il secondo: l’acquisto
di club dal tribunale fallimentare. Il terzo: la riassegnazione
del titolo sportivo a città sparite dalla mappa del calcio professionistico. Il regolamento per
le acquisizioni è stato aggiornato lo scorso 2 aprile. Chi vuole
entrare nel calcio, deve ora dimostrare di disporre di solidità finanziaria e requisiti di onorabilità: non deve aver riportato condanne definitive per una
pena superiore ai 5 anni; non deve essere stato condannato
per truffa o appropriazione indebita; non deve aver ricoperto negli ultimi 5 anni un ruolo di amministratore o di dirigente in società escluse dai campionati. Un istituto bancario “di primaria importanza nazionale e/o estera” deve testimoniare “la buona base finanziaria”, la “stima e la considerazione
presso gli operatori economici”, “un adeguato fido” e “regolarità e puntualità negli impegni”. Inoltre le risorse destinate all’ingresso nel calcio devono
provenire dall’attività economico-sociale degli acquirenti. Una
stretta è stata introdotta anche
per le fideiussioni.

ESCLUSIONI.

L’articolo 22 bis
delle norme per l’organizzazione interna della Federcalcio prevede l’esclusione dalle cariche dirigenziali per chi abbia sentenze definitive con pene superiori a un anno per una lunga serie di reati: scommesse clandestine, doping, sfruttamento della prostituzione, pedopornografia, reati di mafia, delitti contro il patrimonio e la fede pubblica, interferenze nella vita
privata. Provvedimenti restrittivi della libertà sono sempre motivo sospensione dalla carica,indipendentemente dal reato:
ma questo avveniva già a inizio
Anni 90, Tangentopoli rese necessario questo intervento della
Federcalcio. La Federcalcio si riserva il diritto di non assegnare un titolo sportivo a una società che avesse fra i suoi dirigenti o
fra i suoi soci persone che rientrassero nella rete degli indesiderati. Un calcio impermeabile
a ingressi opachi: questo è l’obiettivo finale. Come arrivarci? Per questo la Federcalcio si sta dotando di un database in grado di gestire la documentazione relativa ai fallimenti degli
ultimi anni e alle responsabilità individuali. Quando la black
list sarà entrata a regime, Gravina conta di portare la retrodatazione dei requisiti di onorabilità da 5 a 10 anni.