Tommaso Augello: “Mio padre era il mio primo tifoso, so che da lassù mi segue”

Foto UC Sampdoria – Pegaso

Tommaso Augello ha rilasciato un’intervista al Secolo, riportiamo in parte le sue parole.

“Che dire, vivo il mio sogno chi avrebbe mai pensato di trovarmi qui tre anni fa, quando ero in C, eppure…anno dopo anno ho sempre migliorato, tre anni in D, tre in C , due in B, e ora la A. E’ una favola, come dite voi!”

“Spezia è stata decisiva, l’anno scorso ho fatto bene, e ora eccomi qui, incredibile!”

“Vivo il momento con incanto e mi impegno al massimo perchè duri. Non avendo fatto le giovanili tra i professionisti, che è abbastanza una rarità per chi è a questi livelli, sono semplicemente orgoglioso. Ho fatti i passi con i miei tempi ed è giusto così!”

“Non esageriamo con il confronto con Moreno Torricelli dalla D alla Juve, io devo ancora dimostrare tutto. Sarebbe un onore fare anche solo una parte del cammino che ha fatto lui”

“Il mio mito nelle giovanili era Paolo Maldini, da milanese ero innamorato di lui e del Milan per cui tifavo.”

“Sono me stesso, e credo non cambierò, resto un ragazzo fortunatissimo, ma non è che se fai il calciatore devi per forza calarti in certi panni. Io sono una persona come un’altra, non lo dico per modestia, è così.”

La mia famiglia è milanese, ho sempre vissuto a Milano, ho un fratello che da sette anni vive in Francia per lavorare. Mio padre era il mio primo tifoso e mi ha sempre seguito passo passo, purtroppo è mancato ad ottobre. Mi dispiace tantissimo non vivere questa gioia insieme a lui, ma so che da lassù mi segue.”

“Studio scienze sociali della globalizzazione all’Università di Milano, l’ultimo esame l’ho dato ad aprile, ne mancano 6.”

“Con Di Francesco mi trovo benissimo. A lui piace molto parlare, capire, confrontarsi, e per me è importante perchè devo migliorare molto soprattutto in fase difensiva, lui ed il suo staff mi stanno dando una grande mano.”

“Dei miei compagni di squadra, sono impressionato da tutti, ma rischio di essere banale, dico Quagliarella, perchè io non avendo mai giocato a certi livelli, quelli come lui sono abituato a vederli in tv o a prenderli al fantacalcio. Trovarmeli a pranzo e nel campo fa una certa impressione. Ancora non ho realizzato bene cosa sto vivendo.”

“E’ importante essere pronti quando e se il mister mi chiamerà in causa. Nessuna pressione, io devo semplicemente dare il massimo e cercherò di farlo.”