Buon compleanno ad Albin Ekdal!
Tanti auguri ad Albin Ekdal, centrocampista della Samp nato a Stoccolma il 28 luglio 1989.
Albin , figlio di un noto giornalista che lavora per la TV svedese Afdonbladet Tv, e mamma ostetrica, cresce nelle giovanili dell’IF Brommapojkarna, Nel 2007, a 17 anni, debutta in prima squadra nel campionato svedese, collezionando 24 presenze.
Nel 2008 passa alla Juventus dove inizialmente aggregato alla Primavera, fa il suo esordio in prima squadra e in Serie A il 18 ottobre nella gara persa 2-1 contro il Napoli.
Dopo un prestito al Siena, nell’estate del 2010 viene ceduto al Bologna in comproprietà. L’anno successivo si risolve la comproprietà alle buste tra Juventus e Bologna e il giocatore ritorna in bianconero.
Nel 2011 passa al cagliari in comproprietà e nell’anno successivo il cartellino passa interamente della squadra sarda.
Dal 2015 al 2018 gioca nell’Amburgo, e in quell’anno passa alla Sampdoria.
L’esordio con i blucerchiati avviene nella prima partita di campionato, persa 1-0 contro l’Udinese subentrando nel secondo tempo al posto di Jakub Jankto.
Nella Samp di Giampaolo è diventato una pedina fondamentale ed ha trovato spazio nel ruolo di regista.
Così racconta egli stesso in un’intervista alla testata svedese Dagens Nyether:
“Un collegamento fra la difesa, gli altri centrocampisti e l’attacco, quindi nel mezzo di tutte le fasi di gioco. Devi sempre essere attivo, parlare, hai la possibilità di vedere molto di quello che succede sul campo. Credo che bisogna essere leader per interpretare questo quel ruolo: non ti puoi nascondere”.
Per il nazionale svedese si tratta di una bella rivincita personale, dopo la difficile esperienza della Bundesliga. “Sono un professionista, sapevo che i miei infortuni erano dovuti a una cattiva gestione del mio fisico da parte del club”. L’Amburgo doveva salvarsi, così forzava l’utilizzo di Ekdal anche quando non era in condizione. “Ho sempre saputo di essere un giocatore capace di giocare tutte le partite, se le cose vengono fatte nel modo giusto. Adesso l’ho dimostrato. Ma io non avevo dubbi, quando sono arrivato in Italia non vedevo l’ora di giocare con continuità e senza le preoccupazioni che avevo in Germania”.