Bereszynski: “Ho letto dai giornali che il club sarà venduto, vedremo. Queste sono cose che non riguardano i calciatori”
Bartosz Bereszynski,ai taccuini del quotidiano polacco przegladsportowy.pl, si è raccontato in una lunga intervista.
Dalle voci di mercato alla concorrenza nel suo ruolo, sino ad arrivare al rapporto con il nuovo mister Di Francesco e le voci di una cessione societaria.
Sulla sua possibile cessione. “Non lo so. Come spesso accade nella nostra professione, tutto è possibile fino alla chiusura del mercato e niente è sicuro. Ci sono tre terzini destri alla Samp: io, Sala e il neo-acquisto Depaoli. Penso che uno tra me e Jacopo debba lasciare la squadra, lui ha un contratto fino all’anno prossimo, io fino al 2023, quindi sicuramente si dovrà pagare di più per me. Ad oggi, sto facendo di tutto per restare, sto lottando per il mio posto. C’è un nuovo allenatore, nuove tattiche, nuovi compagni con cui competere e quindi nuovi stimoli che ti aiutano a lavorare più duramente. Vedremo cosa succederà, nessuno lo sa. La mia testa è a Genova per ora”.
Sul nuovo metodo di Di Francesco e sul compagno Depaoli. “Penso che il mister sia soffermato finora su altri aspetti, come la preparazione atletica e la conoscenza della squadra. Sicuramente ha in mente un undici tipo, ma non è ancora il tempo delle decisioni finali perché molto può ancora accadere nella sessione di mercato. La Samp non mi ha dato alcun segnale di volermi vendere, così come Di Francesco, con cui ho già parlato molte volte. È felice del mio lavoro. Non sono sorpreso che nuovi volti siano arrivati in squadra: Depaoli è un buon giocatore, il Chievo è retrocesso ma lui è riuscito a distinguersi, ha fatto il cursore nella difesa a cinque quindi sa come correre. L’ho presa come una sfida, mi sono messo in testa di giocare. Ho una bella reputazione in Italia, sono qui da due anni e mezzo e non temo nessuno, anzi. Nella mia vita ho dato prova più volte che so lottare e, se rimarrò alla Samp, giocherò”.
Sulle voci di un suo trasferimento in Bundesliga.“Ci sono interessi da molti club, ma non quelli usciti sui giornali, ovvero Fortuna Dusseldorf ed Eintracht Francoforte. Il fatto è che al mercato interesso, molte squadre in Germania necessitano di un terzino destro e io non sono uno sconosciuto: ho giocato nella Polonia e sono in uno dei più importanti campionati europei. Sono convinto di essere sulla lista di diverse squadre. Vedremo come si svilupperà la situazione, i club restringeranno il campo delle scelte e le decisioni finali verranno prese. C’è una bella distanza tra interesse e trasferimento e in mezzo ci sono diversi fattori. Comunque dormo sonni tranquilli, sto facendo il mio qui in Italia”.
“Se dovessi cambiare – prosegue Bereszynski – lo farei solo per un altro campionato top in Europa. La Bundesliga, come la Serie A, è uno di questi. Ho sempre sognato di giocare in Premier e anche questa non è una destinazione improbabile. Qualcosa può accadere, il mercato in Inghilterra è quello che chiude prima e in una settimana può essere messa in moto una macchina potente. Tralasciando il dove, mi troverei ovunque, anche se voglio sottolineare che sto bene e sono felice a Genova al momento. Il resto dipende dal piano che mi sarà presentato. Al momento, Di Francesco mi ha dato nuove motivazioni e devo lottare per avere il mio posto. Sono uscito dalla mia zona di confort, penso che sia controproducente per crescere pensare di avere già un posto tra i titolari”.
Sulla comunicazione che Di Francesco attua con i suoi giocatori. “Abbiamo parlato di tattica e fatto valutazioni sulle scorse amichevoli. All’inizio della preparazione, il mister ha visto che ci dovevamo un po’ sbloccare dopo il sistema precedente così rigoroso a cui eravamo abituati e in cui non usavamo le fasce. Ora giochiamo in maniera più fluida e Di Francesco ha un approccio diverso da Giampaolo, sebbene debba molto a quest’ultimo e lo rispetti. Siamo passati al 4-3-3 e vogliamo giocare in maniera più offensiva, con le ali, più veloci e aggressivi. Personalmente mi piace, è uno stile di gioco in cui mi sento a mio agio. Negli anni passati, il mio ruolo è stato limitato in attacco, ero frenato, mentre adesso sono spesso nella metà campo avversaria e do sostegno alle ali correndo da una linea di fondo all’altra e grazie a questo riesco a mostrare tutte la mia forza fisica”.
In ritiro è stato provato nel ruolo di difensore centrale. “Un esperimento? Direi di sì, ne ho parlato con l’allenatore ed è stato solo perché un centrale si era infortunato. Di Francesco ha deciso di vedere semplicemente come me la sarei cavata, non perché stessi lavorando male sulla destra. Anzi, mi ha concesso anche la fascia da capitano. È stata un’esperienza interessante, ho affrontato in maniera professionale le situazioni verificatesi durante la partita e magari un giorno queste nozioni mi torneranno utili”.
Sulle voci della cessione societaria. “Lavoriamo al centro sportivo e non siamo mai stati toccati da questi argomenti – assicura -. Dobbiamo sempre ringraziare il presidente Ferrero, che lavora sempre in maniera molto spontanea. Ho letto dai giornali che il club sarà venduto, vedremo. Queste sono cose che non riguardano i calciatori, ci concentriamo sulla preparazione. Abbiamo buoni giocatori, alcuni potrebbero aggiungersi ed è per questo che restiamo concentrati solamente sul farci trovare pronti per l’inizio della stagione”.
Sul gruppo e sulle possibile cessioni. “Per ora, la sessione di mercato in corso non può far altro che far pensare in maniera positiva. A parte Andersen, nessun giocatore importante se n’è andato, mentre in passato è stato diverso, ne salutavamo cinque o sei. Sappiamo tutti quello che sta accadendo con Praet, che ha molto mercato: probabilmente ancora un paio di giocatori diranno addio al club ma, per adesso, stiamo costruendo qualcosa di interessate. Il nucleo del gruppo è stato mantenuto intatto e la società ha fatto investimenti specifici, come gli acquisti di Audero e Murillo. Il nostro reale obiettivo è quello di competere per le coppe europee, spero che questa volta ce la faremo. Ogni anno ci andiamo vicini, ma arriviamo a fine campionato senza benzina”.
Sull’inizio impegnativo del calendario della Samp. “Non cambia molto. Avversari a parte, si deve entrare subito in forma. Il Napoli può rallentare e il Sassuolo causarci un sacco di problemi, la partenza è sempre un’incognita. Tutto si stabilizzerà col tempo, i candidati allo scudetto sono gli stessi degli altri anni. È certo che partiamo con delle partite impegnative”.
Paolo Bardetta
Traduzione di Paolo Bardetta per Sampgazzetta, citare la fonte della traduzione o sito