Video, Rigoni: il nuovo giocatore della Samp che fece innamorare Mancini

“Origini italiane, sangue argentino. Colonia Caroya la sua città di nascita, dove i nonni arrivarono anni fa dal nord Italia per migliorare un tenore di vita tutt’altro che soddisfacente.E’ qui che Emiliano Rigoni, il nuovo acquisto della Samp, dà i primi calci ad un pallone. Provincia di Cordoba, cittadina fondata nel 1876 e abitata perlopiù da immigrati italiani. Miglior salame di colonia al mondo e l’unico champagne cordobense che si possa definire tale. Brio e prelibatezza, un po’ come il giovane Rigoni, classe 1993 e capace di far stropicciare gli occhi ai suoi allenatori all’età di sette anni, quando comincia a calciare già con entrambi i piedi. Caratteristica migliorata da Osvaldo Solá, punto di riferimento dell’infanzia di Rigoni insieme a nonno Albino, del quale ‘Emi’ ha anche un tatuaggio sull’avambraccio sinistro. A dodici anni il salto di qualità, con gli osservatori del Belgrano che lo notano e lo ‘scippano’ al Bocha Sport Club di Colonia Caroya. La vocazione è quella offensiva, ma Rigoni viene spostato sulle fasce per la sua corsa e la sua versatilità. L’esordio con i grandi avviene nel Torneo Inicial 2013, con il Ruso Zielinski, i cui insegnamenti permettono all’argentino di crescere a vista d’occhio, guadagnandosi la chiamata di una big.

Rigoni finisce nei radar dell’Independiente, che lo preleva e lo mette nelle mani di Mauricio Pellegrino. Il rendimento dell’argentino cresce, ma senza raggiungere i livelli toccati con Ariel Holan. Con il nuovo allenatore Rigoni diventa imprendibile, facendo ammattire qualsiasi difesa della Primera Division. Quarantasei presente e quindici gol, di cui uno decisivo nella vittoria contro il Belgrano, sua ex squadra. Velocità e senso del gol che convincono Roberto Mancini a puntare su di lui, portandolo allo Zenit. ”

Caratteristiche tecniche

 

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E’ un esterno offensivo capace di giocare bene con entrambi i piedi, caratteristica che gli permette di poter battere i calci da fermo da qualsiasi zona del campo. Veloce e versatile, l’argentino ha ricoperto numerosi ruoli nella sua carriera, stabilizzandosi all’Independiente e allo Zenit sulle fasce. Il classe 1993 fa dell’imprevedibilità una delle sue armi migliori, dal momento che può sia tagliare il campo per concludere in porta che andare sul fondo a crossare.

Via Sky sport