Novellino: “Sabato partita del cuore, ma io tifo Samp. Quagliarella va accarezzato, lui non tradisce”.

«Samp-Toro per me è la partita del cuore. Coi granata ho esordito in A da calciatore, con la Samp mi sono tolto grandissime soddisfazioni da allenatore».

Walter Novellino, intervistato da Il Secolo XIX, è uno dei doppi ex della sfida di sabato a Marassi. Cinque anni sulla panchina blucerchiata (2002/2007) con una promozione in A e un 5° posto valso la qualificazione Uefa; due anni e due esoneri sulla panchina granata (2007/2009) ma anche l’esordio in A da calciatore e quell’appellativo (“Monzon”) che lo ha accompagnato in tutta la sua carriera.

Sabato per chi tiferà? «Per la Samp. Nel mio cuore ci sono entrambe le squadre, ma quella blucerchiata molto di più. A Genova ho lasciato qualcosa d’importante: la promozione in A, la qualificazione in Uefa, i tanti giocatori mandati in Nazionale. Tutte le volte che torno a Genova mi sento a casa. Ho il ricordo di una grande società e di una tifoseria unica. Non esistono tifosi come quelli blucerchiati. E sarò sempre grato alla famiglia Garrone per tutto quello che ha fatto per me».

Edoardo Garrone è contestato da una parte della tifoseria per aver ceduto la società a Massimo Ferrero. «Lo so, ma io non posso che parlarne bene. I Garrone sono tifosissimi e soffrono per la squadra. Non potrò mai dimenticare il presidente Duccio. Quando veniva a vedere gli allenamenti, mi chiedeva il permesso di poterli seguire. E non si è mai intromesso nelle questioni tecniche. Nelle difficoltà c’era sempre. I risultati si ottengono così».

E dell’esperienza granata cosa ricorda? «Sarò sempre grato al Toro. Lì, ho fatto il mio esordio in serie A da calciatore contro il Napoli. Giorgio Ferrini mi diede il soprannome di “Monzon”. Da tecnico arrivai con entusiasmo. Mi spiace di non aver dato al presidente Cairo quello che si aspettava da me. Io ce la misi tutta, la squadra comunque è sempre stata salva».

Sabato che gara sarà? «Una gara dura perché i granata stanno facendo grandi cose. C’è qualcosa da imparare dal loro gioco, è un calcio che andrebbe studiato. Marcano a uomo, verticalizzano molto, sono concreti. Insieme all’Atalanta è la squadra che mi diverte di più. Juric incide molto. Ho visto la Samp contro il Napoli e mi è sembrata troppo timida. Mi aspettavo un po’ più di cattiveria. In fase offensiva possono fare meglio. D’Aversa ha carattere. Finora è stato un po’ sfortunato. Dovrebbe andare alla Madonna della Guardia. Io ci salivo tutti i venerdì».

Come si batte il Toro? «Se il Toro lo aspetti, ti frega. Devi saperlo attaccare negli spazi. Bisogna cercare di superare la loro prima pressione. Se lo fai, hai dei vantaggi e puoi metterli in difficoltà. Per battere il Torino, ci vuole un po’ di sfrontatezza».

La Samp avrà una difesa rabberciata. Come vede la coppia Ferrari-Dragusin?«Ferrari non è male, a me piace. Dragusin può fare il centrale. In questo momento ci si deve arrangiare così».

Rincon è il rinforzo giusto per il centrocampo? «Se gli danno fiducia, è un ottimo acquisto».

Quagliarella cos’ha? «Fabio va accarezzato. Lui è uno che non tradisce mai, ma deve sentirsi importante nel progetto».

Il suo pupillo Flachi fra poco tornerà a giocare dopo la lunga squalifica… «Sono molto contento, per me è come un figlio. Gliel’hanno fatta pagare un po’ troppo. Il prossimo anno, se allenerò, lo porterò con me come collaboratore».

Le piace Marco Lanna come presidente? «Come no? È una persona straordinaria. Gli auguro di fare un gran lavoro».