Cessione Samp: continua il lavoro sotto traccia. Per gli investitori la categoria è importante, ma non essenziale.
Negli ultimi giorni si rincorrono notizie e proclami che sembrano quasi diffusi con l’intenzione di destabilizzare una tifoseria provata dal ricordo, ancora freschissimo, di anni difficili e dal quale cerca lentamente e faticosamente di allontanarsi.
Per i blucerchiati in questa stagione anche il campo è avaro di soddisfazioni, è un campionato vissuto sulla linea di galleggiamento, sperando ogni settimana di fare quel passo in più che avvicini ad una tanto sperata salvezza. Nonostante le qualità dei singoli, però, la Sampdoria fatica a trovare la propria identità, la grinta e la determinazione necessarie per tirarsi fuori definitivamente dalla palude in cui si trova.
In tutto questo, i tifosi, seppur diffidenti per i precedenti degli ultimi tre anni, continuano ad attendere con trepidazione il giorno in cui sentiranno le 5 paroline magiche: “la Sampdoria è stata ceduta”. Quando le sentiranno? I più pessimisti risponderanno: “Ci salveremo solo con il fallimento, ricominceremo da zero, ma almeno saremo liberi”. Una contraddizione assurda, e per quanto mi riguarda è un’eventualità da non prendere nemmeno in considerazione. Ma lo sappiamo bene, il blucerchiato è maestro nell’autoflagellazione.
In realtà, nelle ultime settimane, dietro alle quinte si è lavorato molto, e sono stati fatti grandi passi in avanti, i tre principali interessati alla Sampdoria sono sempre tutti lì e, un gruppo in particolare, sembra essere arrivato ad un punto piuttosto avanzato della trattativa.
Le voci insistenti, e supportate da riscontri reali, parlano di una possibile intesa molto vicina con il gruppo arabo, che avrebbe presentato un proprio piano di intervento con due opzioni. La prima opzione in caso di permanenza in Serie A, la seconda nel malaugurato caso di retrocessione.
E qui rispondo ad una domanda che molti tifosi si pongono. La cessione non avverrà solo in caso di mantenimento della categoria, certo è auspicabile che la squadra non retroceda, ma in caso non riesca a salvarsi, il passaggio di proprietà ci sarà lo stesso. La differenza sarà solo nel valore dell’offerta. Questo probabilmente è uno dei motivi per cui gli interessati, seppur vicinissimi, come nel caso degli arabi, non chiudono definitivamente l’affare. Sapere in quale categoria giocherà la Sampdoria il prossimo campionato è importante per noi, ma anche per gli investitori.
Per quanto riguarda la famiglia italiana, sappiamo che continua a mantenere i contatti e potrebbe presentare nei prossimi giorni una nuova offerta, forse supportata anche da un gruppo straniero, di cui al momento sappiamo poco.
Nel caso in cui i tempi dovessero allungarsi, la Sampdoria non avrà problemi ad affrontare i prossimi impegni, c’è sempre chi vigila su di lei e garantisce supporto in caso di bisogno. Tra l’altro è di oggi la notizia che sono stati pagati tutti gli stipendi di gennaio, che erano in scadenza a maggio.
Insomma, la situazione economica attuale della Samp non è rosea, ma la catastrofe annunciata da molti, l’impossibilità di iscriversi al campionato, il fallimento, la discesa agli inferi possiamo lasciarla ad altri.
Nel frattempo mi aspetto un moto d’orgoglio da parte della squadra, domani si giocherà una partita molto importante e i nostri ragazzi devono sapere che per noi la vittoria non è uno dei risultati possibili, è l’unico.
FORZA SAMPDORIA.
Stefania Barbara S.
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