Samp: non solo Quaglia-Yoshida, anche Giampaolo sbotta. Per il club è tensione positiva, segno di pieno coinvolgimento.

Episodi di nervosismo tra mister e sostituiti, e tra Quaglia e Yoshida. Giampaolo sbotta, ricompatta e riparte verso il derby. Per il club la tensione è positiva.

Quagliarella ieri mattina con un post sui social ha fatto capire di considerare chiuso il confronto con Yoshida, sul prato del Bentegodi davanti a tutti, pochi secondi dopo il fischio finale, contestandogli la responsabilità del gol di Caprari. Il capitano ha postato una sua foto con il difensore, mentre si danno la mano. Rilanciata poche ore dopo dallo stesso giapponese, ma senza commenti.

Forse Quagliarella è stato il primo a prendere alla lettera il pensiero del presidente Lanna, che dopo avere parlato ai calciatori al Mugnaini dopo il ko di Udine aveva commentato sul Secolo XIX, «mi sarebbe piaciuto vedere volare delle sedie». O quello di Giampaolo pre-Salernitana, «problemi nello spogliatoio non mi risultano, magari si picchiassero… ». Un episodio, il Quagliarella-Yoshida, al quale la società non ha dato peso. O meglio, lo ha interpretato positivamente, come un segno di pieno coinvolgimento, di quella tensione positiva che ci deve essere in momenti delicati come quello attuale.

Quello tra i due giocatori non è stato però l’unico picco tensivo della serata di Verona. Negli spogliatoi è stato Giampaolo a perdere le staffe, come mai gli era successo, almeno nella Samp. La rabbia del tecnico è stata innescata dalla sostituzione di Ferrari, anche quella con il senno di poi troppo frettolosa. C’è stata una incomprensione tra calciatori (il primo a chiedere il cambio di Ferrari, con le mani, è stato addirittura Audero…), area sanitaria e appunto l’allenatore. Giampaolo si è reso conto solamente a fine partita che Ferrari in realtà stringendo i denti avrebbe potuto continuare almeno per qualche altro minuto. Per questo il tecnico è sbottato e, partendo da questo episodio, è arrivato riprendere i giocatori in un contesto più generale.