Blitz di Ferrero, Il Secolo XIX: Il Cda valuta le dimissioni.
IL RETROSCENAIl blitz al Ferraris di Massimo Ferrero durante Sampdoria-Roma ha lasciato cicatrici profonde e nei prossimi giorni si capirà se (parzialmente) sanabili o se viceversa porteranno a una rivoluzione nel board della società blucerchiata. Il tutto, peraltro, sempre nel contesto della trattativa per la cessione data per imminente dal gruppo Al Thani. Ieri pomeriggio il cda blucerchiato, Lanna, Romei, Panconi e Bosco, si è nuovamente (lo aveva già fatto a caldo e con toni franchi nel post-Roma) confrontato in una call, che ha prodotto un comunicato: «La presenza allo stadio di Ferrero non era programmata né in alcun modo avallata dal Consiglio stesso né da alcun dipendente della società. Il CdA ribadisce di aver sempre operato in totale unità, indipendenza e autonomia nella gestione della società. Nei prossimi giorni il CdA compatto verificherà se sussistono ancora le condizioni per la prosecuzione del proprio incarico nel rispetto dei suddetti presupposti avendo come unica finalità la tutela della Sampdoria». Le ultime parole tratteggiano una parola “dimissioni”, già sentita, seppure non in un comunicato, dopo che erano emersi i contatti tra l’ex patron blucerchiato e Stankovic a Milano, prima della firma del serbo. La mossa di Ferrero è stata una mazzata per tutti, e ancora di più per quelle figure dirigenziali e non solo già presenti nella precedente gestione di Ferrero. E in loro ha generato profonde e amare riflessioni, che stanno contemplando anche le dimissioni.Quanto a Ferrero, ha fatto sapere di non poter rilasciare dichiarazioni. Le ragioni del suo blitz, che ha scatenato la furia della tifoseria blucerchiata, restano tutte da interpretare, inclusa quella del “messaggio” lanciato a Edoardo Garrone. Quando Ferrero è arrivato allo sbybox presidenziale, attorno al 25′ del primo tempo, ha incocciato Lanna, che informato del suo arrivo, lo stava rapidamente abbandonando. I due si sono scambiati un frettoloso saluto. Romei, Panconi (che poi a sua volta ha abbandonato la tribuna) e Bosco erano seduti in un’altra postazione. Ferrero ha preso atto della scelta di Lanna, componente di un cda che è stato indicato (Lanna in realtà gli è stato proposto, ma c’è stata subito apertura verso la candidatura) dalla sua famiglia, che resta tuttora la proprietaria della società blucerchiata, legalmente incapsulata nel trust affidato a Vidal, e quindi ne è fisiologicamente una espressione fiduciaria. Non è escluso che proprio il trustee Vidal si faccia carico di un compito esplorativo, di capire cioè se ci sia qualche profilo, nel board ma non solo, che senta di non trovarsi più in sintonia con la proprietà, o piuttosto che si trovi in una situazione di disagio verso l’esterno (ad esempio, la tifoseria) nel riconoscere invece di esserlo. E in quel caso di valutare, in libertà e in un clima propositivo, le dimissioni.
Lo riferisce il Secolo XIX