Ricorso Ferrero: saranno presenti anche Radrizzani e Manfredi, ci sarebbero fior di prove che confermerebbero come quel 30 maggio siano stati trattati i famosi diritti di opzione
L’udienza davanti al giudice Paolo Gibelli è calendarizzata per il 25 luglio (e la tifoseria doriana è già in fermento) e la decisione dovrebbe arrivare entro 2 o 3 giorni. Il legale di Ferrero ha provato a chiedere un’udienza “inaudita altera parte”, senza cioè sentire la controparte, ma il giudice non ha aderito, vuole sentirle entrambe.
Questa iniziativa di Ferrero potrebbe avere conseguenze impattanti. Entro fine mese gli investitori devono sottoscrivere un’altra subtranche del prestito obbligazionario per un nuovo aumento di capitale di 10 milioni. Bloccarlo significherebbe mettere in discussione il piano di ristrutturazione del debito e quindi l’intera operazione Sampdoria. Manfredi e Radrizzani sono infastiditi ma non preoccupati. Già ieri pomeriggio sono cominciate le call tra i vari legali, a cominciare da Francesco De Gennaro e Filippo Chiodini, che proseguiranno oggi per impostare una strategia legale. Ma ci sarebbero fior di prove che confermerebbero come quel 30 maggio siano stati trattati i famosi diritti di opzione. A cominciare dalla famosa dichiarazione pubblica, «ho venduto la Samp a Radrizzani».
Nel ricorso, Ferrero contesta anche l’operato di Ienca, ritenendo che abbia agito da amministratore unico di Ssh, ed essendo contestualmente segretario generale della Samp, autonomamente e quindi senza la necessaria delibera dell’assemblea di Ssh.
Ieri è stato riportato a 3 il numero dei componenti del Cda. La Sampdoria ha poi convocato per il 30 luglio in prima convocazione (e per il 3 agosto in seconda) l’assemblea degli azionisti a Corte Lambruschini, all’ordine del giorno il “rinnovo delle cariche sociali. Delibere inerenti e conseguenti”. Per nominare il cda che dovrà arrivare fino all’omologa del piano di ristrutturazione. Prima però c’è l’udienza con Ferrero.
Seco9loo XIX