“Due ferri da stiro al posto dei piedi” | Gatti distrutto dal suo ex compagno
Critiche pesanti nei confronti del difensore centrale juventino da parte di un suo ex compagno di squadra, che lasciano tutti di stucco.
A volte la lunga gavetta paga. Lo sa bene Federico Gatti, difensore centrale della Juventus che dopo tanto lavoro nelle categorie inferiori è riuscito ad arrivare, seppur con qualche anno di ritardo rispetto ad alcuni suoi colleghi, in un club glorioso come quello juventino. Adesso il classe 1998 è un punto fermo della Vecchia Signora, sia in campo che fuori.
Il calciatore è ormai un titolare fisso, e anche a causa del grave infortunio patito dal suo compagno di reparto Gleison Bremer giocherà sempre più partite. Allo stesso tempo poi, visto che Danilo non sta giocando molto in questo avvio di stagione, Gatti ha praticamente ereditato la fascia da capitano. Un passo enorme dunque per lui, che ora si gode il momento e vuole ottenere sempre più successi.
C’è però chi di recente non ha speso belle parole per così dire nei suoi confronti. Un suo ex compagno di squadra infatti durante un’intervista lo ha pesantemente criticato, o meglio fatto a pezzi, lasciandosi scappare addirittura che ha ”Due ferri da stiro al posto dei piedi”.
Le dichiarazioni su Gatti
Di recente Mirko Gori, centrocampista che milita tra le fila del Desenzano in Serie D, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Il 31enne si è raccontato in tutto e per tutto, e ha parlato anche di un suo celebre ex compagno di squadra, ovvero Federico Gatti.
Gori ha incensato il difensore bianconero, dicendo: “È il giocatore più forte con cui ho giocato. Non solo per le doti tecniche e fisiche, ma perché ha dentro una cosa che pochi altri hanno, la fame”. Dopodiché però non ha perso tempo per raccontare quale è stata la prima impressione che il giocatore juventino gli ha fatto.
Una prima impressione non proprio positiva
Dopo averlo elogiato però Gori ha raccontato anche a primo impatto cosa gli aveva trasmesso Gatti. ”L’ho visto in albergo appena preso dal Frosinone e mi sembrava il classico difensore alto, con due ferri da stiro al posto dei piedi”.
Subito però il giocatore del Desenzano ha raddrizzato il tiro. ”Dopo un paio di allenamenti gli ho detto in spogliatoio che sarebbe arrivato in A nel giro di due anni, l’avevo capito subito. Lui ti umilia, ti fa sentire un bambino, è una macchina da guerra“.