Napoli, prima della partita è successo l’impossibile: Conte aggredito dai tifosi | Il tecnico medita l’addio
Nonostante l’eccellente avvio di stagione il tecnico del Napoli Antonio Conte sarebbe sul punto di prendere una decisione clamorosa.
La pesante e del tutto inattesa sconfitta di Verona nell’esordio in campionato è un ricordo da passato remoto. Dalla giornata successiva il Napoli di Antonio Conte ha iniziato a correre fino a conquistare le zone nobili della classifica.
Una progressione ineccepibile, frutto di un gran gioco offerto dalla squadra. Il merito della rinascita azzurra dopo una stagione degna di un film dell’orrore va distribuito a tutti, società e squadra.
L’artefice principe del ritrovato Napoli da vertice non può non essere il tecnico salentino, che con il suo indiscutibile carisma ha spinto il presidente De Laurentiis a spendere qualcosa come 130 milioni di euro per allestire una rosa altamente competitiva.
Un super investimento che sta dando ampiamente i suoi frutti. Conte predica prudenza, ma i tifosi azzurri ora sognano la conquista del quarto scudetto della storia del Napoli, il secondo in soli tre anni. E le premesse di certo non mancano.
Antonio Conte, il rapporto con Napoli ai minimi termini: le parole sono chiarissime
Antonio Conte ha dunque riacceso alla grande l’entusiasmo di un’intera città, creando in pochissimo tempo un legame già unico e speciale con i napoletani. Un feeling che sembra destinato a durare a lungo, ma non è stato sempre così.
Qualche anno fa dopo una partita vinta dalla sua Juventus al Dall’Ara di Bologna, match chiave per la conquista del secondo scudetto consecutivo con il tecnico leccese in panchina, nel corso della conferenza stampa post partita Conte si scagliò contro i tifosi felsinei riservando un pensiero tutt’altro che generoso nei confronti del capoluogo campano.
Antonio Conte, il riferimento a Napoli mette i brividi: tutti i dettagli
Prima di quella gara l’accoglienza riservata dai tifosi felsinei alla Juventus fu tutt’altro che ospitale e Conte lo sottolineò. Ma nelle pieghe della stesa risposta fece un riferimento a Napoli davvero pesante: “Se certe cose accadono a Bologna, che è una città non civile ma civilissima… allora è finita, è finita”.
“Perché me lo posso aspettare… va be’, è successo quello che è successo a Napoli dove mancava solo l’assedio di guerra, con i lacrimogeni. Ma se io mi devo aspettare che anche a Bologna, città civile, veniamo accolti in questa maniera, allora veramente c’è la voglia di andare fuori all’estero“. Da allora sono trascorsi undici anni, il tempo ha stravolto tutto.