Il dramma dell’ex ct della nazionale: “Rischio di essere intubato” | La sua vita in pericolo

Anche un atleta di grande livello può andare incontro a gravi problemi di salute. Un big della panchina ha addirittura rischiato la vita

Fare sport, soprattutto ad alti livelli, dovrebbe rendere immuni o quasi da malattie o gravi problemi di salute. La realtà però è purtroppo assai diversa, come abbiamo purtroppo scoperto nel 2020 con l’arrivo del Covid-19. Fu proprio durante la pandemia che decine di grandi atleti, molti dei quali calciatori, contrassero il virus nella sua forma più violenta.

Tanti protagonisti del mondo del pallone ebbero parecchi problemi respiratori, alcuni restarono vittime di polmoniti interstiziali tutt’altro che rassicuranti ma risoltesi tutte nel migliore dei modi.

Anche tra gli allenatori c’è chi negli ultimi tempi ha dovuto fare i conti con qualche problematica molto simile e che proprio in seguito a tali eventi ha deciso di abbandonare la propria attività, non senza molti rimpianti.

Perfino un ex commissario tecnico della Nazionale italiana poco più di un anno fa ha trascorso un periodo molto difficile, in qualche momento addirittura drammatico. Ed è a causa di questi problemi di salute che alla fine ha messo la parola fine alla sua carriera.

L’ex ct della Nazionale ha detto ‘basta’: non ce l’ha fatta più

Stiamo parlando di Cesare Prandelli che nel corso del suo lunghissimo percorso professionale, ci riferiamo a quello di allenatore, ha saputo togliersi grandissime soddisfazioni. Tante squadre di club ma soprattutto l’Italia, sulla cui panchina si è seduto dal 2010 al 2014.

Memorabile il cammino agli Europei del 2012, conclusosi purtroppo con la roboante sconfitta in finale per mano dell’invincibile Spagna. Ma poco più di un anno fa nel 2023, il tecnico di Orzinuovi ha detto ‘basta’.

L’ex ct azzurro se ‘è vista proprio brutta: momenti drammatici

Nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Vivo Azzurro‘, Prandelli ha spiegato nei dettagli cosa lo spinse ad abbandonare la carriera di allenatore. “Ho passato due mesi difficili, una polmonite forte, brutta e improvvisa che mi ha debilitato e ridefinito le mie priorità. Quando si è pensato all’ipotesi di essere intubato avevo ancora una capacità respiratoria di 7 litri“.

Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi: “È stata dura per un atleta che non aveva avuto mai nulla, abituato a recuperare in 7-10 giorni, affrontare un periodo difficile di due mesi. In quei momenti pensi che la vita è questione di fortuna“.