Nicola Ventola e il delirio di onnipotenza di un vecchio compagno in nerazzurro | “Sono come il papa”
L’ex calciatore ha raccontato un aneddoto raccapricciante su un suo vecchio compagno interista, che credeva di essere il papa.
Per alcuni era uno dei migliori talenti italiani della sua generazione. Dalle parti di Bari addirittura si diceva che fosse meglio di Antonio Cassano. Nicola Ventola è di sicuro uno dei tanti rimpianti del calcio italiano degli ultimi vent’anni. Un attaccante forte, completo e abile a fare qualsiasi cosa.
Purtroppo però gli infortuni ne hanno condizionato la carriera, e non gli hanno consentito di fare il tanto atteso salto di qualità, nonostante una big come l’Inter aveva deciso di puntare su di lui. Detto ciò ora il classe 1978 è diventato un’icona nel mondo degli opinionisti sportivi, visto che con Adani e Cassano conduce un programma calcistico su Twitch.
Di recente però l’ex calciatore è salito alla ribalta per aver raccontato un episodio a dir poco clamoroso che ha visto coinvolto un suo vecchio compagno di squadra, con il quale ha condiviso lo spogliatoio proprio ai tempi nerazzurri. Il protagonista di questa vicenda infatti aveva dei totali deliri di onnipotenza, tanto da arrivare a credere di essere come il papa.
Il delirio di un vecchio compagno
In una squadra come l’Inter ci sono sempre giocatori di caratura assoluta. Ai quei tempi però Nicola Ventola aveva un compagno che forse più di tutti rappresentava lo status di fuoriclasse. Stiamo parlando ovviamente di Ronaldo. Il Fenomeno infatti era considerato il più forte al mondo, e addirittura nel suo prime qualcuno lo ha indicato come il migliore della storia.
Ed è proprio sul due volte campione del mondo che il barese ha svelato un aneddoto clamoroso, che ha messo in mostra il lato onnipotente del brasiliano.
”Sono come il papa”
Intervenuto di recente ai microfoni di ocwsport, Ventola ha raccontato un curioso aneddoto che ci fa capire a tutti gli effetti come veniva visto Ronaldo in patria. Di seguito le sue parole.
“Una volta decido di andare in Brasile con Ronaldo. Atterriamo all’aeroporto, scendo dall’aereo e c’è una macchina che ci aspetta. Arriviamo a casa di Ronnie e gli dico: “Scusa, ma ora che ci penso…. ma non ci hanno controllato nemmeno i passaporti?”
Lui mi risponde: “Nik, io qui sono come il Papa a Roma”.