Gigi Buffon, un imbroglio intollerabile: “Mi sentivo in colpa” | Ne ha pagato le amare conseguenze
Il campione del mondo 2006 ha confessato una truffa clamorosa di cui si è reso autore, pagando così le conseguenze di questo gesto.
Gigi Buffon, un’icona del calcio mondiale. Per gran parte di appassionati e addetti ai lavori il portiere più forte di tutti i tempi. Da poco ha smesso con il calcio giocato, e subito si è reinserito nel mondo del pallone, con la nazionale, diventando il capo delegazione, ruolo appartenuto al compianto Gianluca Vialli.
Ma il mondo del portierone ex Juve e Parma va ben oltre il calcio. Nel corso degli anni il campione del mondo 2006 è stato al centro di tante controversie, che spesso hanno fatto venire diversi dubbi sulla sua correttezza. Ed è proprio da questo punto di vista che nelle scorse ore lui stesso ha parlato di un imbroglio a dir poco clamoroso di cui si è reso autore in passato.
E’ stata una vera e propria truffa quella commessa dall’ex capitano azzurro, il quale però ha confessato tutto e ne ha pagato anche in maniera piuttosto amara le conseguenze. Vediamo di cosa si tratta.
La terribile truffa compiuta da Buffon
Di recente il numero uno per eccellenza ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere dello Sport, parlando di diversi temi. Tra i tanti è venuto alla luce quello riguardante una scorrettezza a tutti gli effetti commessa dall’ex portierone, che ha lasciato senza parole tutti i suoi fan.à
Si tratta di quella riguardante il diploma. Non avendolo conseguito, e per far felici i genitori, Gigi infatti ha raccontato di averne acquistato uno falso sotto il consiglio di due massaggiatori. ”Avevo il complesso di non essermi diplomato. Mi sentivo in colpa verso i miei genitori, volevo iscrivermi all’università. Stavo facendo un massaggio defatigante, e i due massaggiatori, due Lucignolo, mi dicono che ci pensano loro, che tutti i calciatori fanno così… Insomma, mi procurarono un diploma falso”.
Il pentimento del portierone
In seguito Buffon ha più volte ammesso di essersi pentito amaramente di aver compiuto questo gesto, ed è arrivato anche a pagarne le conseguenze.
Ai tempi infatti, dopo che il fatto è venuto a galla, l’ex estremo difensore della Juventus ha patteggiato davanti al giudice, che lo ha condannato a dover pagare una sanzione di sei milioni di lire (poco più di tremila euro attuali).