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La società ha deciso anche il modulo: Pirlo, dopo l’esonero arriva la rivelazione clamorosa | Nessuna libertà

Andrea Pirlo/ fonte LaPresse- sampgazzetta.it

Rivelazione da non credere sul conto del tecnico ex Samp, che a quanto pare non aveva libertà di scelta nemmeno sul modulo da usare.

La seconda annata di Andrea Pirlo alla guida della Sampdoria si è conclusa molto presto. Il campione del mondo 2006 infatti è stato esonerato dopo poche giornate a causa dei risultati non proprio ottimali ottenuti, rimanendo così senza squadra. Diverse voci sul suo futuro poi si sono fatte avanti nel corso delle ultime settimane.

Addirittura si è pensato ad una grande occasione all’estero per lui, dove i Rangers Glasgow sono sembrati seriamente intenzionati ad affidargli la panchina. Alla fine però non se n’è fatto nulla, e il tecnico è rimasto libero. Nelle scorse ore l’ex centrocampista di Milan e Juventus è tornato alla ribalta, ma non per le voci sul suo futuro.

Una persona molto vicina a lui infatti ha fatto alcune rivelazioni riguardanti la sua esperienza in panchina, e, a suo dire, Pirlo non ha potuto scegliere nemmeno il modulo da utilizzare, in quanto è stata la società a decidere tutto. Un retroscena pazzesco dunque, che getta parecchie ombre sulla sua esperienza alla guida della squadra.

Pirlo costretto a seguire le indicazioni societarie

Di recente Roberto Baronio, vice allenatore di Pirlo, è intervenuto ai microfoni di TvPlay. Il secondo del Maestro ha trattato diversi temi, e non ha potuto non parlare anche dell’esperienza alla Juventus. Lo stesso però sul periodo in bianconero ha rivelato un retroscena clamoroso.

Addirittura infatti Baronio ha svelato che la società juventina, essendo Pirlo alla sua prima esperienza da allenatore, gli ha praticamente imposto di basare le sue idee di gioco su Cristiano Ronaldo, ai tempi nella rosa della Vecchia Signora.

Roberto Baronio/ fonte LaPresse- sampgazzetta.it

Le rivelazioni incredibili su Pirlo

”Noi quando siamo arrivati alla Juve, Pirlo con Tudor e la società, avendo Cristiano, gli hanno spiegato un attimino. Prima di partire dal tuo modulo che hai in testa, parti da Cristiano e poi ci aggiungi tutti gli altri. – Baronio ha poi continuato – Cristiano va fatto giocare in quella posizione e poi ci devi mettere gli altri nelle altre posizioni. Devi giocare con lui, uno vicino e poi tutti gli altri”.

Queste le parole del secondo di Pirlo. Difficile dire se sarebbe cambiato qualcosa qualora non ci fosse stato Ronaldo. La cosa certa è che avere una presenza ingombrante in squadra come quella di CR7 non ha di certo aiutato lo sviluppo delle idee del tecnico.