“Sei fuori”: Dybala, arriva la rivelazione inattesa | Avvisato con largo anticipo
Un retroscena importante riguarda Paulo Dybala. La Joya sta cercando di lasciarsi alle spalle un periodo poco felice della sua carriera
Fino a questo momento la stagione di Paulo Dybala va annoverata come tra le peggiori della sua carriera. Il trentunenne attaccante argentino ha vissuto tre mesi a dir poco allucinanti, come del resto la Roma tutta. Tra allenatori esonerati e problemi fisici la Joya ha trascorso più tempo sul lettino del fisioterapista che in campo.
Solo con l’arrivo di Claudio Ranieri al posto di Ivan Juric l’ex stella della Juventus sembra aver riacquistato un minimo di brillantezza e di tenuta atletica. I tifosi giallorossi sperano che nel prosieguo della stagione l’attaccante argentino torni ad offrire un contributo degno del suo talento e della sua classe.
Nel corso della sua carriera, almeno in qualche occasione, Dybala è stato accusato di non saper stringere i denti, di non possedere quello spirito di sacrificio che consente ai grandi atleti di scendere in campo nonostante qualche acciacco.
Una soglia del dolore molto bassa e una scarsa capacità di sopportare certi carichi di lavoro: sono questi i limiti di un calciatore che in quanto a classe e talento puro ha pochi eguali nella nostra Serie A.
Dybala, il retroscena sconosciuto ai più
Un episodio risalente ai suoi primi mesi in maglia bianconera è rivelatore dei succitati limiti. Quando arrivò alla Juventus dal Palermo nell’estate del 2015 Dybala finì sotto l’ala protettrice dei senatori della squadra, tra cui Andrea Barzagli.
Il roccioso difensore campione del mondo del 2006 ha raccontato un retroscena al riguardo, riportato dal portale FootballPassion: “Ricordo un episodio che mi fece capire che tipo di calciatore fosse Dybala. Era da poco arrivato alla Juventus, ma durante un allenamento non lo vedevo concentrato“.
Dybala, le parole di Barzagli fanno il giro dei social: tifosi impazziti
Il racconto di Barzagli prosegue: “Mi diede un tale fastidio che gli andai vicino e gli dissi: ‘Ragazzino, cerca di correre 110 metri e non 80 metri, perché qui sei alla Juventus! In un attimo sei fuori. Se ci riesco io a correrne 100 a 35 anni, tu puoi fare 200 metri e non sentirli“.
“Dybala mi chiese scusa e proprio in quel momento mi resi conto che Paulo non era uno dei tanti. Capii che aveva la voglia e la possibilità di diventare un numero uno, cosa che è puntualmente accaduta“.