“Un enorme dispiacere”: Samp, Pirlo non si capacita | L’esonero non gli è andato giù
Andrea Pirlo torna sul suo addio alla Sampdoria, un esonero che lo ha segnato profondamente. Le sue parole vanno al cuore dei tifosi
È durata solo un campionato e tre partite l’avventura di Andrea Pirlo sulla panchina della Sampdoria. L’ex ‘Maestro’ del calcio italiano, il regista che ha vinto tutto quello che c’era da vincere sia a livello di club che in Nazionale, è stato esonerato ad inizio stagione dopo sole tre giornate.
Lo scorso anno con l’ex regista in panchina i blucerchiati avevano comunque conquistato l’accesso ai play off, senza poi riuscire a centrare l’obiettivo della promozione in Serie A. Traguardo che proprietà e dirigenza avevano fissato per questa stagione.
Salvo rimonte sensazionali o una crescita esponenziale della squadra da tutti i punti di vista nelle prossime settimane la Sampdoria pare destinata a rimanere nella serie cadetta. Spetterà al presidente Manfredi e alla dirigenza correggere gli errori che sono stati evidentemente commessi.
Chissà quale piega avrebbe preso la stagione della Samp se Pirlo fosse rimasto al suo posto con la concreta possibilità di sviluppare ulteriormente il suo progetto tecnico. Ovviamente non avremo mai una risposta a questa domanda.
Sampdoria, Pirlo non ha ancora digerito l’esonero: tifosi spiazzati
Sappiamo con certezza però che il repentino e fin troppo prematuro avvicendamento in panchina non è servito a molto, anzi. Il rendimento di Tutino e compagni non è cresciuto, al contrario la Sampdoria è andata incontro a un’involuzione graduale ma inarrestabile.
A distanza di quattro mesi dall’esonero a rivelare lo stato d’animo di Pirlo è la moglie, Veronica Baldini, che nelle pieghe di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Il Messaggero‘ ha fatto riferimento proprio ai momenti che hanno fatto seguito alla rottura con i blucerchiati.
Sampdoria-Pirlo, l’esonero è stato un dramma: le parole non lasciano dubbi
La signora Pirlo si schiera, ovviamente, dalla parte del marito senza se e senza ma: “Andrea è un professionista. Non si porta mai a casa il lavoro, non fa pesare il cattivo umore. L’ha presa nel modo giusto, la società ha preso una decisone e lui ne ha preso atto“.
Ciò non toglie che un addio del genere non sia stato accolto con particolare entusiasmo, tutt’altro: “Ovviamente è stato un dispiacere, visto il suo impegno e la sua serietà, gli avrebbe fatto piacere portare a termine il progetto”.