Ci hanno mandato l’uomo sbagliato: scambio di persona in Serie A | Il mister lo scopre in allenamento
Il calciomercato a volte sa regalare episodi di puro folclore. La storia del calcio è piena di errori che hanno riguardato club di Serie A
I primi abbagli presi nella storia del calciomercato si sono verificati già nell’estate del 1980, l’anno in cui la Federcalcio italiana decise di riaprire le frontiere dopo quattordici lunghi anni di chiusura ai calciatori stranieri.
Oltre a giocatori di altissimo livello come Brady, Falcao e Krol, in quegli stessi giorni arrivò in Serie A, tra le file della Pistoiese, un brasiliano sconosciuto di nome Luis Silvio Danuello. Fin dai primi allenamenti con i suoi compagni si scoprì che giocare a calcio non era proprio nelle sue corde.
Luis Silvio fu rispedito al mittente dopo appena qualche mese dal suo arrivo e fu subito etichettato come il primo vero ‘bidone’ straniero. Da allora sono trascorsi ben quarantaquattro anni e tanti altri bidoni hanno varcato le soglie del calcio italiano.
In anni più recenti è stato il Perugia sotto la presidenza del vulcanico Luciano Gaucci il club più attivo nella ricerca di calciatori sconosciuti provenienti dall’estero, con risultati a volte molto buoni ma in altre occasioni assai meno efficaci.
Serie A, quando arrivò non lo conosceva nessuno: fu uno shock
L’allenatore degli umbri, che per qualche anno si sono tolti lo sfizio di battere quasi tutte le grandi del campionato, era Serse Cosmi. Sotto la guida del tecnico perugino i grifoni disputarono campionati di alto livello.
Cosmi ebbe inoltre la capacità di valorizzare calciatori che hanno poi indossato le maglie di grandi squadre. Due esempi su tutti, Marco Materazzi e Fabio Liverani. Il primo ha vinto tutto con l’Inter e il titolo mondiale con la Nazionale.
Serie A, tutta la squadra era sconvolta: il racconto spiazza i tifosi
Il secondo è stato un punto di forza della Lazio spettacolo di Roberto Mancini, prima di diventare allenatore dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Ed è proprio Liverani a raccontare un retroscena finora inedito.
Nel 2002 Gaucci portò a Perugia quello che in Cina era considerato un fenomeno, il centrocampista Ma Mingyu: “Era un giocatore impresentabile. Girava addirittura la voce che poiché in Cina c’erano più calciatori di nome Ma non fosse arrivato quello vero“. Altro che meteora, Ma Mingyu fu rispedito al mittente al termine di quella stagione.