Cataclisma nel calcio mondiale: “Annullati i controlli antidoping” | La FIFA ha insabbiato tutto
Clamoroso attacco nei confronti della FIFA. la Federazione Internazionale avrebbe rischiato un’inchiesta dalle conseguenze imprevedibili
La FIFA non è mai stata così vicino a finire sotto inchiesta. Uno scandalo di inaudite dimensioni ha rischiato di travolgere la Federazione del calcio mondiale e di spazzarne via in un colpo solo l’intera classe dirigente.
L’attuale presidente Gianni Infantino peraltro è già sotto attacco per scelte e decisioni che hanno fatto infuriare dirigenti, allenatori e calciatori. L’organizzazione del primo Mondiale per Club ad esempio è stata accompagnate da violente polemiche.
Tutti i club coinvolti hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti della FIFA e del suo numero uno. Fino a qualche settimana fa non si escludeva addirittura la cancellazione del torneo in programma a metà giugno 2025 negli Stati Uniti.
Sembra invece accantonata e dimenticata per sempre la lotta contro il doping. Da qualche anno a questa parte l’organizzazione mondiale sembra aver rinunciato a contrastare il fenomeno dell’uso di sostanze proibite.
Fifa, attacco diretto: cosa è successo
Un lassismo da parte dei vertici di Zurigo praticato già molti anni fa, quando alla guida della FIFA c’è ancora il brasiliano Joao Havelange e il potente manager svizzero Sepp Blatter era il suo influente vice.
A svelare un clamoroso e inquietante retroscena è il più grande fuoriclasse di sempre, Diego Armando Maradona. Dieguito, scomparso quattro anni fa a soli 60 anni, ha raccontato l’episodio inedito in una lunga intervista al giornalista e suo amico Gianni Minà. FootballPassion ne ha riportato uno stralcio.
FIFA, il retroscena inquietante: tutti i dettagli
“Quando nel 94 mi dissero di tornare in Nazionale per il Mondiale io pesavo 97 chili. Non volevo tornare ma Bilardo, l’ex tecnico della Nazionale, un giorno mi disse: ‘Diego, ti vogliono tutti, il popolo ti vuole e soprattutto quelli della FIFA. Mi convinsero così a tornare anche se non ero in forma“.
Il racconto dell’ex Pibe de Oro prosegue: “Andai due mesi nella Pampa per rimettermi in forma con il mio grande preparatore Fernando Signorini. Ogni giorno era dieta e allenamento, scesi fino a 75kg. Tornai in Nazionale quando mancavano due partite contro l’Australia per qualificarci ad USA 94, ancora non eravamo qualificati. In quelle due partite non c’era il doping, la FIFA lo annullò magicamente. Noi avremmo potuto prendere di tutto, tanto i controlli non c’erano, questo perché l’Argentina doveva esserci, non importava il modo”.