Quasi 300 partite all’Empoli e il rifiuto all’Inter: “Non volevo saperne nulla” | Mandato via senza riconoscenza
Nel calcio esistono molte storie e vicende di grande interesse ma troppo spesso dimenticate. Questa riguarda un’ex stella dell’Empoli
Il mondo del calcio non regala solo le grandi giocate e i gol dei tanti campioni che lo caratterizzano da sempre. Emergono di tanto in tanto storie e vicende che vedono coinvolti personaggi definiti senza troppa fantasia di secondo piano.
Racconti che in realtà riguardano calciatori molto forti, dal talento indiscutibile ma che per le più svariate ragioni non sono riusciti a compiere il definitivo salto di qualità. O magari hanno scelto liberamente di non salire di livello.
L’esempio più lampante da questo punto di vista è quello di Totò Di Natale, straordinario attaccante dei primi anni duemila che per mille e più ragioni decise di restare per dodici lunghissimi anni all’Udinese.
Dal 2004 al 2016 Di Natale è stato l’idolo indiscusso dei tifosi friulani oltre che un bomber di livello internazionale, come dimostrano i numeri impressionati dei gol realizzati. Dell’ex centravanti campano fece discutere il ‘no’ pronunciato davanti all’offerta della Juventus, una scelta decisamente controcorrente.
Empoli, una carriera spesa al Castellani: il clamoroso no all’Inter
Un altro caso per certi versi simile coinvolse un calciatore che proprio come Di Natale ha indossato la maglia dell‘Empoli. I due non ebbero però la possibilità di giocare insieme.: infatti durante l’estate del 2004 Totò lasciò la Toscana per trasferirsi in Friuli.
Al suo posto il club azzurro acquistò un fantasista di ventisette anni, Ighli Vannucchi, originario di Prato e di fatto sconosciuto ai più. Proprio con la maglia azzurra Vannucchi si impose all’attenzione di tutti grazie a giocate di alta scuola e a un rendimento degno di un fuoriclasse.
Empoli, il racconto spiazza i tifosi: nessuno ne era al corrente
Nel corso di un’intervista concessa ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘ l’ex fantasista toscano ha rivelato alcuni interessanti retroscena legati proprio agli anni d’oro della sua carriera, le stagioni trascorse ad Empoli dal 2004 al 2010.
“Il direttore dell’epoca, Pino Vitale, mi conosceva dai tempi della Lucchese, dove firmai in bianco per riconoscenza. Non mi importava nulla dei soldi, ero libero e spensierato. Nel 2007, il mio anno migliore, mi voleva l’Inter, ma dissi al mio agente che non volevo saperne nulla. Alla fine, però, mi sono sentito tradito. Avrei meritato un trattamento diverso. Soprattutto dopo 7 anni e quasi 300 partite“.