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Sinner-Doping, annuncio ufficiale: “Prodotto non contaminato” | Il suo 2025 è già finito

Sinner è preoccupato
Nuovo allarme per Jannik Sinner – Ansa – SAmpGazzetta.it

La vicenda del famigerato Clostebol rischia di compromettere la carriera di Jannik Sinner. Le ultime indicazioni invitano al pessimismo

Non arrivano buone nuove in merito al caso della positività al Clostebol, la sostanza dopante trovata nel sangue di Jannik Sinner ormai quasi un anno fa. Com’è noto il tennista italiano è stato assolto dall’ITIA subito dopo l’estate ma la WADA ha fatto ricorso contro tale sentenza.

L’agenzia mondiale dell’antidoping ha richiesto la squalifica del numero uno del tennis mondiale per un periodo non inferiore ai 12 mesi e non superiore ai 24. Se così fosse la carriera dell’altoatesino andrebbe incontro a una pesante battuta d’arresto.

Spetta al TAS, Il Tribunale Arbitrale dello Sport, dirimere la controversia con una sentenza, attesissima, che non arriverà prima della fine di febbraio. C’è chi sostiene addirittura che prima di metà marzo Sinner non conoscerà il suo destino.

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Nelle ultime settimane si è andati avanti tra illazioni, rumors, voci più o meno attendibili e incontrollate, in un’alternanza quasi insopportabile di cauto ottimismo e di sfrenato pessimismo.

Jannik Sinner, la vicenda doping è una spada di Damocle

Sono invece di qualche ora le dichiarazioni, tutt’altro che confortanti, rilasciate da un’addetta ai lavori. Non un giornalista o un ex giocatore, ma una persona che fa parte della stessa agenzia che mesi fa ha assolto Jannik Sinner.

Mentre il campione di San Candido si prepara a difendere la vittoria ottenuta un anno fa agli Australian Open in quel di Melbourne, un’autentica bordata rischia di incrinarne concentrazione e serenità.

Sinner in allarme
Jannik Sinner rischia grosso – Ansa – SAmpGazzetta.it

Sinner, le parole non lasciano dubbi: i tifosi tremano

L’allarme arriva dalle dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista concessa al sito tennis365.com dalla CEO dell’ITIA, Karen Moorhouse: “Se risulti positivo a una sostanza vietata il punto di partenza per una possibile squalifica è di quattro anni. Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a due anni. A questo punto si devono fare delle differenziazioni“.

Purtroppo per Sinner – ha precisato la dirigente dell’ITIA – c’è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, in quanto il fisioterapista ha usato sul suo dito il prodotto in questione che conteneva il principio attivo dopante. Per questo l’intervallo della squalifica va da uno a due anni. Incrociamo le dita.