Mi dimetto per colpa di… Berlusconi | Il ct della nazionale lascia: ecco che cosa è accaduto

Il ricordo di Silvio Berlusconi è sempre vivo. Nel mondo del calcio ha lasciato un segno profondo, anche quando criticò un ct azzurro

Sull’operato del Silvio Berlusconi leader di partito e capo del Governo lasceremo giudicare gli storici e i politologi. È invece di gran lunga positivo il giudizio che tifosi e appassionati di calcio sono in grado di esprimere sul Berlusconi presidente del Milan.

In oltre trent’anni alla guida del club rossonero l’imprenditore milanese, fondatore di Publitalia e del gruppo Fininvest, ha conseguito risultati e successi come nessun altro nella storia ultra centenaria del calcio italiano.

Nell’inverno del 1986 il Diavolo era prossimo al fallimento, alla luce dei disastri finanziari compiuti dall’ex presidente Giusy Farina. Solo grazie all’avvento del patron di Mediaset rsi riuscì ad evitare il disastro e a ripartire di slancio.

È quasi superfluo ripercorrere la storia di titoli e trofei conquistati dal Milan grazie alla gestione Berlusconi. Dagli Scudetti alle Champions League, senza dimenticare le Supercoppe Europee, le Coppe Intercontinentali e chi più ne ha più ne metta, è stato un cammino senza precedenti.

Berlusconi, quelle accuse che ancora bruciano: tutti i dettagli

Una passione, quella per il calcio, che Silvio Berlusconi non ha mai trascurato anche nel commentare vicende che non riguardavano propriamente il suo amato Milan. C’è un episodio risalente a svariati anni fa che vide come protagonista proprio il patron rossonero.

Facciamo un salto indietro di un buon quarto di secolo in una stagione politica in cui a capo del Governo c’era una maggioranza di centro sinistra. Forza Italia era il principale partito di opposizione, guidato sempre dal suo fondatore.

Berlusconi, l’attacco diretto al CT: le sue parole a distanza di anni

Nell’estate del 2000 la Nazionale italiana allenata da Dino Zoff arrivò in finale agli Europei ma perse contro la Francia una partita che per il calcio italiano resta a tutt’oggi una ferita aperta. Il giorno dopo il CT azzurro ricevette la critica, pesantissima, proprio da Berlusconi. “Si doveva vincere, da Zoff sono arrivate scelte indegne. Zidane era sempre libero di poter creare gioco. Non si poteva non vederlo. Sono davvero indignato“.

Per quelle parole il tecnico friulano rassegnò le dimissioni. E a distanza di anni nel corso di un’intervista al Corriere dello Sport del 2015 ha spiegato perché: “Le critiche le accetto tutte ma fu usato il termine indegnità e questo non potevo accettarlo da chi aveva responsabilità pubbliche. Mi dimisi. Fu un gesto rivoluzionario che ho pagato“.