Samp, dopo l’arrivo di Niang aumenta la concorrenza per Tutino: ma per Semplici il giocatore è intoccabile
Tutino sembrava vicino a vestire la maglia della Salernitana ma Semplici spegne le voci di mercato: per lui è importante
Mercato blucerchiato in fermento, soprattutto lato attaccanti: la Sampdoria si è affidata a Mbaye Niang – già obiettivo della squadra durante la sessione estiva – per svoltare questa stagione in Serie B che non sta dando i risultati sperati. Il calciatore, ex Empoli, è il quarto senegalese nella storia del Club.
A precederlo sono stati il difensore Oumar Dieng che ha collezionato 28 partite con la maglia blucerchiata dal 1996 al 1998, Abou Diop che però nel 2018 non scese mai in campo, e infine l’attaccante Keita Balde che ha raccolto 20/21 segnando 7 reti in 26 partite. La squadra ha acquistato a titolo definitivo il calciatore e l’attaccante classe 1994 si è legato al club blucerchiato fino al 30 giugno 2025.
Il calciatore sarà a disposizione per la sfida di campionato contro il Cesena: “Si è presentato in modo ottimo. Anche fisicamente sta bene. Sono contento che sia arrivato, un giocatore che può e deve alzare il livello del reparto avanzato”, ha dichiarato Leonardo Semplici in conferenza stampa.
Aumenta dunque la concorrenza di reparto per Tutino che nell’ultimo periodo non ha dimostrato quanto ci si aspettava da lui: solo cinque gol in venti presenze ma sul calciatore ci sarebbe il pressing della Salernitana che punta a portare il classe 1996 in maglia granata. Per il ds Valentini il nome di Tutino resta un’ipotesi affascinante ma l’operazione è molto difficile poiché al momento non sembrano esserci le condizioni per chiudere l’affare.
“Tutino resta alla Samp”
A blindare Gennaro Tutino è stato lo stesso allenatore del club nella conferenza stampa alla vigilia della partita con il Cesena: “È un ragazzo molto sensibile, indipendentemente dalle qualità fisiche e tecniche. Non sempre riesce a far fronte al momento che stiamo attraversando. E lui si sente molto responsabile di questo aspetto. Lui accusa questo momento della squadra e si fa più carico di quelli che magari sono i suoi demeriti. Per questo che parlo di ‘menefreghismo’”, ha detto l’allenatore.
“Domenica effettivamente ha fatto meno bene di altre situazioni ma credo che il ragazzo abbia le qualità per tornare ad essere quello che è stato a dieci giornate fa. Sta a me cercare di spronarlo a far sì che se ne freghi un po’ di più pensando a quello che deve dare in campo senza pensare a qualche fischio o a qualche pagella. Tutti dobbiamo farci carico di questa situazione e tutti insieme dobbiamo farne uscire. Non c’è dubbio che resti alla Samp“.
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Il caso di Akinsanmiro
In conferenza l’allenatore ha parlato anche della situazione di Akinsanmiro dopo i cori razzisti nei suoi confronti: “E’ chiaro che è successa una brutta cosa. Credo che bisogna essere un po’ più decisi durante la partita. Io sono per fermare la partita. Sono cose che nel 2025 non possono accettare. Il ragazzo ha capito la situazione ma non è facile mettersi nei suoi panni. Gli sono stato vicino, il ragazzo è partito col piglio giusto capendo certe situazioni. La sua reazione è stata particolare ma non è facile non farsi condizionare da certe situazioni. La sostituzione è stata obbligata e ha condizionato la nostra partita”.
Lo scorso 12 gennaio, nella partita contro il Brescia, il centrocampista nigeriano Ebenezer Akinsanmiro è stato preso di mira con cori e versi razzisti dalla curva del Brescia e al gol della Samp, Akinsanmiro ha esultato sotto la curva bresciana imitando una scimmia e da regolamento è stato ammonito.