Home » Sinner-Doping, la confessione che gela tutta Italia | “La colpa è stata mia”

Sinner-Doping, la confessione che gela tutta Italia | “La colpa è stata mia”

Sinner preoccupato
Il fuoriclasse del tennis mondiale Jannik Sinner – Ansa – SAmpGazzetta.it

Il caso doping continua a perseguitare Jannik Sinner. Il fuoriclasse altoatesino conoscerà il suo futuro a metà aprile. Cresce l’allarme

Era il 19 agosto dello scorso anno quando la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha presentato ricorso contro l’assoluzione di Jannik Sinner per la nota vicenda del Clostebol. A quasi sei mesi di distanza da quella discussa e discutibile decisione non conosciamo ancora il destino del fuoriclasse del tennis mondiale.

Per saperlo dovremo attendere il prossimo 17 aprile quando a pronunciarsi in via definitiva sarà il TAS, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna che dovrà stabilire se il ricorso inoltrato dalla WADA sia ammissibile o meno.

Nel frattempo il numero uno del ranking Atp rispetterà il calendario dei tornei in cui reciterà un ruolo da grande protagonista: da qui ad aprile infatti sono in programma alcuni Master 1000 di alto livello, appuntamenti da non fallire.

Nel frattempo non passa giorno senza che qualche addetto ai lavori o ex campione non esponga pubblicamente il suo parere sul caso Clostebol affibbiando di volta in volta al campione di San Candido la patente di innocente o colpevole.

Jannik Sinner, il caso doping è un incubo: spunta un clamoroso retroscena

Nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport un ex fenomeno della racchetta, lo svedese Mats Wilander, si è schierato apertamente dalla parte di Sinner: “Jannik è innocente, su questo non ho il minimo dubbio”.

Wilander fu considerato in Svezia l’erede naturale di Bjorn Borg ma rispetto al suo predecessore ha vinto di meno e soprattutto non è mai riuscito ad imporsi al torneo di Wimbledon. Ciononostante gode di grande fama nel suo Paese e non solo.

Wilander difende Sinner
L’ex tennista svedese Mats Wilander – Ansa – SAmpGazzetta.it

Sinner, la confessione dell’ex fuoriclasse: tifosi spiazzati

Oggi un giocatore non dovrebbe nemmeno andare al ristorante – ha spiegato Wilander ai microfoni del quotidiano sportivo -, perché c’è la possibilità che nel cibo ci sia qualcosa di contaminato.

Molti anni fa Wilander fu trovato positivo alla cocaina e in quel caso non ci furono errori o semplici leggerezze: “I due casi non sono paragonabili – ha chiarito l’ex tennista svedese -, si tratta di situazioni totalmente diverse. Nel mio caso la colpa è stata mia, mentre cosa è successo a Sinner è qualcosa di imponderabile. Non mi sembra che Jannik sia da ritenere responsabile di quanto è accaduto“.