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Nazionale e titolo di capocannoniere, prima però una vita umile | “Ho fatto il carpentiere e il muratore”

Calciatori Nazionale/ fonte Lapresse- sampgazzetta.it

Prima della gloria nel mondo del calcio italiano ha dovuto svolgere dei mestieri molto umili. Vediamo di chi stiamo parlando.

La vita dei calciatori è una combinazione di successi, sacrifici e sfide quotidiane. Sebbene spesso vengano ammirati per la loro abilità sul campo, dietro le quinte la loro esistenza è disciplinata da un rigido programma che richiede allenamenti intensi, concentrazione e una cura meticolosa del corpo. Molti calciatori cominciano la loro carriera in tenera età, lasciando la famiglia e gli amici per trasferirsi in accademie o club professionistici.

Una volta raggiunto il successo, potrebbe sembrare che il peggio sia passato. Ed invece è proprio qui che arriva il difficile. Mantenere quel livello è molto complicato, ed è necessario un grande lavoro per mantenerlo tale per diversi anni prima di chiudere la carriera.

Noi tutti ci concentriamo però sulla vita dei giocatori solo quando giocano, e troppe poche volte pensiamo a ciò che era per loro prima del successo. Spesso infatti ci sono delle storie da raccontare anche molto commoventi. E’ il caso di questa leggenda della Serie A, che prima di andare in nazionale e di diventare capocannoniere faceva il carpentiere e il muratore.

Una carriera da sogno

Chi può dimenticare Totò Di Natale? Bandiera dell’Udinese, ma soprattutto calciatore dalla tecnica sopraffina e dal clamoroso istinto del gol. A dimostrazione di ciò ci sono oltre ai tanti video che circolano sul web, anche ben due titoli di Capocannoniere della Serie A.

La scelta di vestire sempre la maglia bianconera dei friulani forse non gli ha dato la carriera che meritava, anche se è riuscito comunque ad arrivare in nazionale, dove vi ha giocato per diverso tempo facendo grandi cose.

Totò Di Natale/ fonte Lapresse- sampgazzetta.it

La sua vita prima del successo

Prima di spaccare nel mondo del calcio però la vita di Di Natale non era tutta rose e fiori. A confermarlo è stato lui stesso, che durante un’intervista concessa a Le Iene di tanti anni fa, ha raccontato di svolgere dei lavori molto umili assieme al padre.

Io ho sempre fatto il carpentiere, il muratore. Mio padre quando non andavo a scuola mi portava a lavorare con lui. Facevo tutto. Col secchio, mi faceva verniciare, ”Ragazzo prendi il pennello”, e io andavo lì a verniciare tutto. Avevo 15-16 anni”. Poi la svolta, arrivata grazie al suo talento fuori dal comune.