Morte Mihajlovic, terribile retroscena: “Mi sento in colpa…” | La famiglia chiede giustizia
Sono passati 2 anni dalla tragica scomparsa di Sinisa Mihajlovic e ancora oggi c’è chi non accetta un destino così atroce. Le parole sono devastanti
Due anni e due mesi sono trascorsi dal giorno in cui Sinisa Mihajlovic se n’è andato, sopraffatto da una terribile forma di leucemia che ad un certo punto sembrava fosse riuscito a sconfiggere. I ricordi sono ancora freschi, in fondo è come se la notizia raggelante della sua scomparsa sia arrivata adesso.
Niente e nessuno riuscirà a cancellare la traccia che l’ex allenatore e campione serbo ha lasciato nel corso del suo straordinario percorso professionale. Prima come calciatore e poi da tecnico, Sinisa è stato capace di suscitare sentimenti forti in tutti gli appassionati di calcio.
Oltre all’amore dei tifosi delle squadre in cui ha militato Sinisa ha goduto del rispetto di quelli dei club avversari. Carisma e personalità da vendere, grinta e passione per il suo lavoro fuori dal comune: Mihajlovic è rimasto ‘sul pezzo’ fino a quando le forze non lo hanno del tutto abbandonato.
In molti conservano il ricordo drammatico del giorno in cui lui stesso annunciò la tremenda diagnosi che i medici avevano formulato dopo una serie di approfondite analisi: “Ho la leucemia, ma riuscirò a sconfiggerla“, dichiarò in quella surreale e agghiacciante conferenza stampa di giugno del 2019.
Mihajlovic, il dolore non passa: parole inequivocabili
La sua bellissima e numerosa famiglia non lo ha mai lasciato solo, così come gli amici più sinceri che ancora oggi ne tengono viva la memoria. Dirigenti, calciatori, ex campioni, qualche giornalista, a distanza di due anni dalla sua morte non smettono di ricordalo.
A proposito di dirigenti, con uno di questi Sinisa Mihajlovic aveva legato in modo particolare proprio negli anni in cui allenava a Bologna. Al sua fianco, in quella disperata conferenza stampa nel giorno dell’annuncio della malattia, c’era proprio lui.
Morte di Mihajlovic, quanti sensi di colpa
Stiamo parlando di Walter Sabatini, l’ex direttore sportivo umbro che ha fatto le fortune di tutte le società in cui ha lavorato. Ai microfoni del portale sportfanpage.it Sabatini ha voluto ricordare a modo suo la figura di Mihajlovic: “Sinisa mi manca tanto, mi viene un indecente senso di colpa. Mi dico: ‘Perché lui sì e io no‘”.
Sabatini poi aggiunge: “Ma che giustizia è, perché un uomo giovane e brillante come Sinisa deve morire e io che sono una ciabatta vivente sono ancora in vita?’. Poi mi guardo intorno, dico perché è giusto che sia così, c’è quell’oggetto di 20 anni che è giusto che c’abbia ancora un padre per qualche anno“.