Tu dal carcere non esci più: Pirlo senza parole | 6 anni di reclusione

Un altro caso giudiziario scuote il mondo del calcio. Una condanna a sei anni di reclusione vede coinvolto Andrea Pirlo. 

Il mondo del calcio non trova pace. Tra problemi di natura economica, nuovi scandali scommesse e ‘imprese’ di altro genere il pallone sta diventando sempre più sporco. E purtroppo non ci sono indizi concreti di un drastico e imminente cambiamento di rotta.

Anzi, ogni giorno che passa nuove inquietanti vicende sembrano stagliarsi all’orizzonte. Negli ultimi anni ad esempio sono aumentati i casi di parecchi calciatori, alcuni decisamente importanti, che sono finiti dietro le sbarre.

Il carcere è scattato ad esempio per due ex stelle della Nazionale brasiliana, Robinho e Dani Alves. Entrambi accusati di stupro e violenza sessuale hanno sempre respinto ogni addebito dichiarandosi sempre innocenti.

I Tribunali che li hanno giudicati hanno invece messo un verdetto di condanna. Le porte dei carcere si sono dunque aperte per i due campioni verdeoro che hanno visto andare in crisi la propria immagine e la propria credibilità.

Andrea Pirlo è sconvolto, non se l’aspettava proprio

Uno dei reati più commessi nel mondo dello sport è quello di stupro. In particolare quello del calcio, di cui si è avuta un’altra triste conferma non più tardi di un anno fa. Un giovane centrocampista italiano è stato infatti condannato per violenza sessuale.

Si tratta di un giocatore che due grandi allenatori come Massimiliano Allegri e Andrea Pirlo hanno lanciato in Serie A qualche tempo fa, nelle stagioni in cui entrambi erano alla guida della Juventus.

È stato lanciato da Pirlo, ora vede il carcere: tifosi sconvolti

Stiamo parlando di Manolo Portanova, figlio dell’ex difensore romano Daniele Portanova che è stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per il reato di stupro di gruppo. I fatti risalirebbero al periodo in cui il venticinquenne trequartista militava nel Genoa.

Oggi Portanova indossa la maglia granata della Reggiana e la giustizia sportiva, attraverso una decisione della Corte federale d’appello della FIGC a sezioni unite, ha stabilito che fino al momento della sentenza definitiva, quindi quella di terzo grado emessa dalla Cassazione, il venticinquenne centrocampista potrà continua a giocare. Un verdetto che com’era ampiamente prevedibile ha scatenato accese ed inevitabili polemiche. Portanova nel frattempo continua a dichiararsi del tutto estraneo ai fatti contestati.