Tragedia Luca Toni: “Il cuore non ha funzionato” | Il mondo del calcio si stringe alla famiglia

Una carriera piena di luci quella di Luca Toni. Nella vita privata l’ex centravanti emiliano ha vissuto un devastante dramma familiare
Una carriera ricca di soddisfazioni, quella di Luca Toni: l’ex centravanti emiliano, originario di Pavullo del Frignano, si è imposto all’attenzione generale quando aveva compiuto già 26 anni. Un talento esploso in ritardo, un’autentica anomalia in un calcio chiuso e retrivo come quello italiano.
Luca Toni ha invece saputo ritagliarsi un ruolo di primissimo piano, sgomitando a suon di gol. Già, la sua grande specialità: sono stati tanti quelli realizzati dal bomber emiliano, sufficienti a spalancargli le porte della Nazionale.
In azzurro Luca Toni ha assaporato la gioia più grande, quella del titolo mondiale conquistato nel 2006 in Germania. La doppietta realizzata contro l’Ucraina ai quarti di finale è scolpita nella memoria di tutti i tifosi azzurri.
L’ex centravanti di Fiorentina, Bayern, Roma e Juventus non ha purtroppo conosciuto soltanto gioie e soddisfazioni professionali, che peraltro continua a togliersi nei panni di arguto e brillante commentatore televisivo.
Luca Toni, il dramma che poteva travolgerlo: di che si tratta
In piena controtendenza con le abitudini di molti suoi colleghi, Luca Toni non ha mai frequentato modelle o celebrità del mondo dello spettacolo. È invece legato da sempre alla ragazza di cui si innamorò quando era poco più che adolescente, la bellissima Marta Cecchetto.
Ora Marta e Luca sono felicissimi con i loro due figli, Bianca e Leonardo, ma prima della loro nascita vissero il dolore più insopportabile che un essere umano possa sopportare, la morte di un figlio.

Luca Toni, il racconto è da brividi: lacrime e commozione
Negli ultimi anni della sua carriera con addosso la maglia del Verona l’ex bomber di Pavullo nel corso di un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport ripercorse i giorni di quella tragica esperienza: “Quello che Marta mi ha insegnato nei giorni successivi non ha prezzo. Lì ho capito davvero quanto è forte la donna con cui sto. ‘Mi sistemo e ne facciamo subito un altro’ mi ha detto e tre mesi dopo era incinta di nuovo, alla faccia di quelli che ci vedevano come genitori testimonial dei bimbi mai nati”.
Eppure la coppia vide morire davanti ai propri occhi il piccolo Mattia nato da poche ore: “Il cuore di Mattia non ha più funzionato. E’ stato un terremoto dentro molto più forte di quello che ci aveva fatto spostare la sede del parto da Modena a Torino. Se io e lei non fossimo così uguali nel detestare il piangersi addosso, se ci fossimo buttati giù, forse Bianca e Leonardo non sarebbero mai arrivati“.