Ripudiata la maglia azzurra: “Ho scelto di non tornare in nazionale” | Il ct lo scopre a telefono

Il calciatore ha deciso di non voler tornare mai più a vestire la maglia azzurra, e ha avvisato il commissario tecnico per telefono.
Indossare la maglia della Nazionale italiana di calcio rappresenta un onore e una responsabilità per ogni giocatore. Questo simbolo racchiude la storia, il prestigio e l’orgoglio di un’intera nazione, evocando ricordi di trionfi leggendari e momenti indimenticabili. Una cosa non da poco dunque.
E’ pur vero però che nonostante il grande peso della casacca azzurra, tutti i bambini che giocano a calcio e i ragazzi che riescono a diventare dei professionisti, sognano di indossarla un giorno. La chiamata del proprio paese non si può rifiutare, ed è sempre ben accetta da qualsiasi calciatore.
In realtà però qualcuno non la pensa propriamente in questo modo. Questo giocatore ha infatti deciso deliberatamente di non giocare per la nazionale dopo esserci già stato in passato, comunicando tale scelta al commissario tecnico per telefono. Vediamo di chi si tratta.
Nessun ritorno in nazionale
Le maglie di Roma, Inter e Juventus vestite in carriera, e per un periodo, tra il 2001 e il 2004, anche quella della nazionale italiana, che si è messo addosso per ben 17 volte, siglando anche una rete. Il destino beffardo però lo ha allontanato dalla casacca azzurra.
Il giocatore in questione è Cristiano Zanetti, centrocampista di assoluta qualità, ma che purtroppo spesso e volentieri è risultato troppo fragile dal punto di vista fisico. E anche per questo motivo ad un certo punto della sua carriera ha dovuto rinunciare alla nazionale.

”Ho fatto una scelta”
Intervenuto di recente ai microfoni di akospodcast, Zanetti ha rilasciato una lunga intervista. Tra le domande postegli c’è stata anche quella riguardante il suo mancato ritorno in nazionale dopo il suo approdo alla Juve, club in cui si è messo in gran mostra. E lo stesso ex centrocampista ha spiegato con le seguenti parole le motivazioni.
”Ci sono stati altri abbocchi in nazionale, però con il fatto che io soffrivo di infortuni e giocavo ogni tre giorni avevo fatto una scelta parlando con il ct, che all’epoca era Donadoni, di non tornare in nazionale. Perché non riuscivo proprio a livello fisico a giocare ogni tre giorni. Il fatto di giocare la domenica e poi rigiocare la domenica dopo per me era una manna dal cielo”.