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Il lavoro in supermercato e al cantiere: ora sogna la Serie A | “Mi svegliavo alle 5 per studiare le partite”

Pallone Serie A/ fonte Lapresse- sampgazzetta.it

Un passato molto duro e faticoso, prima di sbarcare nel grande calcio e sognare addirittura l’approdo in massima serie. Ecco di chi stiamo parlando.

Il calcio è ricco di storie di giocatori che, partendo da condizioni difficili, hanno raggiunto il successo grazie a talento, sacrificio e determinazione. Questi protagonisti rappresentano un esempio di riscatto e ispirano milioni di appassionati. Uno dei casi più celebri è quello di Cristiano Ronaldo, cresciuto in una famiglia modesta a Madeira. Con dedizione e duro lavoro, è diventato uno dei più grandi calciatori della storia.

Anche Zlatan Ibrahimovic ha avuto un’infanzia difficile nei quartieri poveri di Malmo, ma il suo talento e la sua mentalità vincente lo hanno portato ai vertici del calcio mondiale. Un altro esempio è Sadio Mané, nato in un piccolo villaggio del Senegal. Contro ogni difficoltà, ha lasciato il suo paese giovanissimo per inseguire il sogno europeo, diventando una stella del Liverpool e della sua nazionale.

Guardando in casa nostra invece di recente a raccontare la sua storia, molto complicata fino a qualche anno fa, è stato un allenatore che dal nulla si è ritrovato addirittura a sognare la Serie A. Questo prima di fare il grande salto ha dovuto fare tanti sacrifici, facendo dei lavori molto umili.

Una storia meravigliosa

Il protagonista di questa favola meravigliosa è Guido Pagliuca, allenatore della Juve Stabia. Il tecnico ha infatti portato la squadra campana in Serie B, e adesso sogna addirittura il doppio salto.

Al momento infatti la compagine di Castellamare si trova in piena zona playoff, e da qui alla fine può sperare di approdare in Serie A. Tuttavia come dicevamo in precedenza prima di arrivare alla gloria Pagliuca ne ha dovute superare parecchie.

Guido Pagliuca/ fonte Lapresse- sampgazzetta.it

”Era un ritmo estenuante”

Mi alzavo alle cinque del mattino per studiare le partite e preparare le mie squadre. Poi andavo a lavorare al supermercato, alla Conad di Cecina. Nel pomeriggio, mi recavo in cantiere con mio padre, nell’azienda di famiglia. La sera, finalmente, ero al campo. E la domenica, partita. Era un ritmo estenuante, ma era quello che mi permetteva di inseguire il mio sogno”. 

Questo è un breve stralcio del lungo racconto fatto da mister Pagliuca ai microfoni di Cronache di Spogliatoio. Una storia meravigliosa dunque, che però può avere altre pagine importanti.